13 maggio 2013

La tosatura delle pecore

L'abbondante mantello lanoso che protegge le pecore dai rigori invernali veniva tosato in primavera, quando gli animali potevano ormai farne a meno. lavori_stagionali
Pecore appena tosate che si avviano all'alpeggio estivo (la foto è tratta dal
L'operazione aveva anche uno scopo igienico, perchè la pecora veniva in tal modo liberata dai parassiti che l'infestavano, a partire dalle zecche.
Ma in primo luogo la lana costituiva, a differenza di quanto accade oggi, un'importante risorsa economica.
Ciò spiega perchè il giorno della tosatura fosse considerata una giornata di festa: era una giornata di “raccolto” al pari della trebbiatura e dell'uccisione del maiale, un giorno in cui il frutto della fatica di mesi e mesi di lavoro e attesa
Cesti di lana grezza e lavata, pronta per essere cardata e poi filata.
diventava finalmente tangibile. La lana grezza rappresentava la preziosa materia prima da cui ricavare, attraverso i passaggi della lavatura, della cardatura e della filatura il prezioso filato che poi le donne di casa convertivano da gomitoli in maglie e maglioni, berretti, guanti, calze.
Altrimenti i gomitoli di lana venivano avviati alla tessitura domestica o affidati ad un artigiano tessitore. I panni di lana, una volta follati nella gualcheria, davano invece vita al loden, la preziosa stoffa compatta destinata a mantelle, cappotti, giacche a cappelli impermeabili al vento e resistenti alla pioggia.

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