20 dicembre 2015

A "far filò" nel tepore della stalla (mentre si filava la lana) nelle lunghe serate d'inverno...

Prima della televisione e molto prima del termosifone, nei paesi di montagna le lunghe sere degli inverni trentini si passavano nella stalla perchè...
far filò
Nei paesi della montagna italiana, dove le famiglie vivevano in case vicine le une
alle altre e prive di Stube. Nelle sere d’inverno ci si ritrovava nelle stalle per pas-
sare il tempo assieme chiacchierando e raccontando storie e favole mentre si con-
tinuavano a fare piccoli lavori: intrecciare ceste, aggiustare gli attrezzi da lavoro,
ricamare e filare la lana o il lino. Ed è appunto da "filare" che deriva il termine filò.
...la stalla era l'unico locale caldo della casa, riscaldato gratis, senza consumare inutilmente legna che spesso scarseggiava...
👉Le vacche e gli altri animali facevano da termosifone: "Ricordo con tanta nostalgia le lunghe serate nelle stalle, il calore degli animali e il rumore monotono del ruminare delle mucche.
Le mamme e le nonne filavano al lume di una grossa lucerna a petrolio perché nelle frazioni più lontane non c’era ancora la luce. Mentre le dita tendevano la lana e l’arcolaio girava velocemente, ci raccontavano storie di ogni tipo: paurose, educative, anche tristi. E noi bambini aspettavamo con gioia quel momenti.
Gli uomini riparavano gli arnesi da lavoro che avrebbero utilizzato nella prossima stagione e ascoltavano anche loro, ridendo delle nostre paure."
(Lia Poma, "Lavoro e arte-memorie di un tempo", dal Blog "Camosci Bianchi")

far filò
A sinistra un frame dal film "L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi e a destra un particolare del dipinto di G. Segantini "Le due madri".

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