5 giugno 2016

Le insegne delle locande tirolesi

Locanda, albergo, rifugio, come si può stabilire il nome più adatto? In ogni caso i più gettonati erano quelli di derivazione animale.
Insegne locande tirolesi
Il "Cavallino Bianco" a Bolzano e poi di seguito "all'Uva", "Krone", l'"Aquila d'Oro" e
"Post" a Vipiteno e infine il classico "Hirscher" (al cervo) a Sarentino. Tra quelli che
mantengono una orgogliosa dignità segnalo il vecchio "Alte Post" di Campodazzo, il
"Krone" di Aldino e il "Cavallino Bianco" di Bolzano". Sono solo tre fra molti e molti
altri. Da queste parti si diceva "Gasthof" mentre più ad est c'era la "Gostiona", ma la
sostanza non cambiava perchè i territori alpini dell'Impero asburgico, anche se diffe-
rivano per lingua e per etnia, condividevano molti aspetti della cultura materiale. In-
fine sin dai secoli medioevali c'era la tradizione dei Buschen, osterie contadine che
col nome di osmica sono presenti anche in Slovenia.
L'aquila oppure il cervo, l'agnello, il puledro.
C'era anche la croce (bianca o dorata), e poi nomi che alludevano ai traffici commerciali, come gli onnipresenti "all'uva" e "alla posta", o alla presenza di un dominio signorile: i "Zum Krone" (alla corona) si sprecavano.
Gasthof, locanda, gostiona, con nomi diversi il modello della locanda si incontrava in tutto in nord-est e riproponeva un tipo di ospitalità dove il confine fra l'osteria e l'albergo non era così netto.
Oggi molti sono diventati alberghi gentrificati con gli inevitabili travestimenti lessicali: resort, spa, eccetera, che replicano modelli importati dagli attuali contesti metropolitani e vacanzieri.

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