29 dicembre 2017

Il basto del contadino di montagna si è evoluto nel tempo ed ha cambiato anche il proprio nome: Ferggl, Kraxe, Traggräf...

Per trasportare a spalla i carichi più pesanti ci si avvaleva di basti assemblati con bastoni di legno e cinghie di cuoio.
ferggl
Il Ferggl era ricavato da un ramo biforcuto. Nelle forma richiama una stampella
rovesciata (che in dialetto trentino si dice ferle).
kraxe
Il Kraxe (lo "zaino grande") può essere considerato una "tecnologia matura" perchè
si è mantenuto sostanzialmente immutato per secoli, giungendo fino ad oggi.
👉Il dispositivo più semplice e primitivo di cui si ha memoria è il Ferggl, un oggetto elementare, ricavato da un ramo biforcuto. Con la semplice aggiunta di una barra orizzontale e di una coppia di cinghie in cuoio o corda, che fungevano da spallaccci, questo bastino in legno si rivelava un utile ausilio per meglio distribuire lo sforzo. Lo schema di impiego del Ferggl non è di immediata comprensione, ma è chiarito dal doppio disegno sulla sinistra.


👉Già molto più evoluto era il Kraxe (o Traggräf). Era di costruzione più complessa e la sua architettura era pensata per adattarsi a carichi maggiori, trasportati da un uomo che procedeva camminando curvo.
La Kraxe veniva adottata anche dai Kromeri, i venditori itineranti di piccoli oggetti per la casa che nei mesi "morti" dei lavori in campagna lasciavano il paese e andavano a vendere porta a porta in terre anche molto lontane.
Un Kraxe da trasporto generico e poi (in bianco-nero) un Kromero trentino col suo "negozio" sulle spalle che, in basso, mostra i suoi numerosi cassetti pieni di aghi, spille, nastri, santini, medagliette, rocchetti di filo da cucire. Il Kraxe è entrato nell'immaginario collettivo guadagnandosi un posto fra le figurine del presepe. Il trasporto umano in quota richiama anche i marrons delle Alpi occidentali...

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