Lavori domestici

gestire la stalla
Impegno quotidiano e gravoso era la cura di mucche, vitelli, pecore, capre, maiali. Ma anche galline, oche, conigli. Oltre alla mungitura e alla distribuzione di fieno e acqua, bisognava portare fuori il letame.

curare l'orto
Il maso era sempre dotato di un proprio orto dove si coltivavano ortaggi freschi (insalata, erba cipollina, porri, cipolle, bietole e spinaci), erbe medicinali e anche molti fiori.

fare il pane per l'inverno
Il pane di segale a lunga conservazione, sottile, duro e secco, composto quasi solo di crosta ma capace di conservarsi per mesi senza ammuffire, si chiamava Schüttelbrot e veniva panificato poche volte all'anno.

fare il burro
fra le incombenze quotidiane c'era anche quella di sbattere a lungo la crema del latte, fino atresformarla in burro.

preparare i crauti
Nel tardo autunno si raccoglievano i cavoli-cappuccio: era il tempo dei crauti, fondamentale cibo di scorta che si preparava affettandoli con la slitta da crauti e lasciandoli fermentare in una tinozza di legno.

fare il formaggio
In casa si produceva il Graukäse, formaggio povero ricavato dal latticello, in pratica ciò che restava dopo aver tolto la panna dal latte (che veniva adoperata per fare il burro).

filare la lana e il lino
Filare era un lavoro affidato a tutte le generazioni femminili a partire dalla matriarca, depositaria dei segreti della conocchia e dell'arcolaio. Lenzuola, camicie, federe, biancheria, maglie, calze, guanti nascevano dai filati prodotti in casa.

tessere stoffe e tappeti
In casa la tessitura era affidata alle donne, che così finivano con l'occuparsi dell'intera filiera tessile. Si producevano stoffe di lino e di lana, ma anche tappeti ricavati da stracci ridotti in stricioline.

gramolare il lino
Le mazzette di lino essiccate nel forno venivano sfibrate con la gramola, un attrezzo in legno pensato per separare le fibre pestando con forza. Poi, pettinate e affinate sempre più, le fibre venivano filate proprio come si faceva per la lana.

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