14 novembre 2013

La veneziana della Ultental/Val d'Ultimo

La Lahnersäge, realizzata nel 1873 e attiva per oltre un secolo, era di proprietà di una comunione d’interessi composta da 36 contadini di St. Gertraud/Santa Geltrude.
La Lahnersäge (restaurata a cura del Parco Nazionale dello Stelvio)
era dotata di un doppio canale di adduzione che alimentava una
coppia di ruote per di sotto ad alta velocità. Era dunque una sorta
di "doppia veneziana".
Questa valle stretta e lunga è storicamente legata allo sfruttamento delle risorse forestali e idriche, tanto che oggi ospita ben sei laghi artificiali e cinque centrali idroelettriche.
Fu proprio la realizzazione di questi impianti negli anni della ricostruzione postbellica a provocare la riduzione della portata dei torrenti che a sua volta, a cascata, fece inevitabilmente cessare le attività di fluitazione e segagione idraulica del legname. In quegli anni si costruirono nuove strade forestali, altro fattore che spostò nei più grandi e moderni impianti del fondovalle la lavorazione dei tronchi, secondo uno schema che si ripetè un po' dappertutto sull'onda della motorizzazione e del boom economico del dopoguerra.
La sua particolarità è nel deflusso dell'acqua ad impianto spento, affidato a due canali separati. Doppia è anche la ruota motrice, composta da due ruote del tipo "per di sotto" affiancate fra loro.
Lo schema costruttivo è quello classico: canale di alimentazione, ruota idraulica, ingranaggi demoltiplicatori a rocchetto-pignone, lama a movimento alternato verticale. Come di consueto, il sistema d'avanzamento del tronco è sincronizzato con il movimento verticale della lama che ha la dentatura rivolta in basso e quindi taglia nel movimento di discesa, invece il carro avanza solo quando la lama si muove in ritorno (in salita) e quindi non taglia.
A sinistra con l'impianto a riposo. Al centro la segheria in azione, con il flusso d'acqua che colpisce la coppia di pale gemelle dal di sotto. A destra: negli ultimi decenni di attività alcuni ingranaggi e rinvii (prima interamente in legno) sono stati sostituiti da coppie di pulegge e cinghie in cuoio, tipica soluzione costruttiva della prima Rivoluzione Industriale.
Le antiche segherie ad acqua, introdotte nell'arco alpino dalla Repubblica di Venezia (sempre affamata di legname) prolungarono la loro attività fino agli anni Settanta. 

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