Lavori stagionali

Le quattro stagioni del contadino di montagna.
Le quattro stagioni:
l'impegno lavorativo dei contadini di montagna era scandito dalle stagioni. Generalmente l'inverno non richiedeva ritmi di lavoro faticosi, la primavera imponeva ritmi più pressanti, l'estate era sicuramente la stagione più impegnativa mentre l'autunno portava qualche lavoro durante il quale era anche possibile divertirsi.
I grandi lavori stagionali: 
le attività agricole più importanti andavano svolte in precise condizioni climatiche: d'inverno si concimavano i campi, si tagliavano e trasportavano a valle i tronchi. Per l'aratura, l'erpicatura e la semina dei campi si attendeva il disgelo primaverile e d'estate si svolgevano la fienagione, la mietitura, la monticazione delle vacche. L'autunno si faceva scorta di legna da ardere e si trebbiavano i cereali.
Il "Ciclo dei mesi"
è una composizione di affreschi realizzati sulle pareti interne della Torre Aquila, a Trento. Si compone di undici quadri, uno per ciascun mese, con l'eccezione di marzo, andato perduto.
Le coltivazioni da campo: 
innanzitutto i cereali e le patate, poi i cavoli e le rape. Ma si coltivavano anche il lino e la canapa, e anche qualche albero da frutto.

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